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Costa Imagna

ImagePer sfuggire alla noia, sono partito con Elena per una passeggiata in mezza montagna, percorrendo il crinale che borda la valle Imagna verso la Valsassina. Niente di che come passeggiata, perché il paesaggio è sempre lo stesso visto da angolature diverse. Notevole però il bosco autunnale illuminato da un bel sole che lo scaldava nella temperatura come nei colori. Non abbiamo camminato tanto, perché ci siamo lasciati tentare da una bella roccia a strapiombo, nel sole, dove abbiamo mangiato il nostro pranzo al sacco e dopo questa pausa avevamo perso l'entusiasmo di arrivare a qualche meta lontana. Ma meglio così, perché ho saputo che anche quel nome di luogo che doveva essere la nostra destinazione, non avrebbe offerto che un'altra vista del solito paesaggio!

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Cooperative emiliano-romagnole

ImageSono tornato da un viaggio di studio tra le cooperative emiliane e romagnole, che è partito con un seminario presso Confcooperative a Bologna. Uno dei relatori ci diceva che Bologna è al centro delle grandi vie di comunicazione ed è raggiungibile in due ore da un numero di località in una ampia fascia nei suoi dintorni, in cui cadeva Bergamo. Peccato che eravamo partiti alle 6.40 per arrivare dopo 4 ore, per via dell'intasamento orribile sulle autostrade e le tangenziali in concomitanza della fiera Saie. Poi abbiamo avuto un formidabile incontro con un economista, di cui all'università avevo dovuto studiare un libro di microeconomia, piuttosto ostico, ma che non avevo mai avuto il piacere di sentire. Ed è stato davvero un intervento vivace e sapiente il suo, anche per come l'ha saputo presentare.

ImageDopo il convegno, abbiamo preso la strada delle cooperative da visitare nei dintorni e soprattutto verso Imola, dove abbiamo visto quella delle ceramiche, una di trasporti e logistica, un salumificio e una cantina, tutte esperienze molto interessanti. Credevo che i problemi di traffico, congestioni e densità, deturpamento del paesaggio e alta densità abitativa fossero problemi lombardi, ma ho visto anche lì grovigli di strade invasi da auto, bordati da osceni capannoni, infestati da insegne e pubblicità. Quando vedo questo spettacolo, vorrei tornare nello Zanskar e rimanere per un po' in quella desolata solitudine di paesaggio incontaminato.

Roma Tagliacarne

ImageSono a Roma per un corso all'istituto Tagliacarne, immerso in una campagna splendida di ulivi e sotto un sole gentile di autunno che parrebbe primavera, dato che si sentono tanti cinguettii nel giardino e il verde della vegetazione è rigoglioso.

Ho lasciato i miei ospiti israeliani a Bergamo in casa mia: sono arrivati sabato notte mentre ero a Venezia e ripartono giovedì notte quando tornerò da Roma. Ci siamo però visti lunedì e martedì, anche se lunedì sera ho lavorato a Treviglio, dopo aver partecipato alla riunione dei volontari di Caritas. Intanto i lavori in casa procedono e tutto sembra essersi accavallato così a meraviglia che ho dovuto pensare una cosa alla volta, la più vicina in ordine di tempo, perché se il mio pensiero andava oltre, mi sembrava di non uscirne più...

ImageRoma, con le sue strade e piazze di cubetti di basalto e monumenti di travertino; con edicole tappezzate di giornalini che annunciano concorsi pubblici per centinaia di assunzioni; dove tutte le esse diventano zeta (conzorzio); gli abitanti che ti rispondono sempre senza fretta, profusamente e a volte con un po' di umorismo alle richieste di informazioni e non ti guardano dall'alto in basso in quanto forestiero; con i suoi magnifici pini a ombrello e le palme; i candelabri sulle facciate di magnifici palazzi...<

Venezia (braciola con una o due c?)

ImageSono stato in visita al Marmomacc a Verona e ho prolungato il fine settimana a Venezia. Stando nell'appartamentino di Angelo, ho vissuto la città come un vero veneziano, che può farsi da mangiare in casa con quello che ha comprato al supermercato. Mancava però l'apriscatole e non sapendo come venire a capo del problema pratico ho iniziato a chiedere a un bar vicino dove il cameriere ha frugato in un cassetto e ha estratto ogni sorta di diavoleria, ma non l'apriscatole. Poi ho interpellato dei turisti, invano, e infine un altro bar dove sono riusciti a trovare un aggegio del medioevo che però ha funzionato con un po' di difficoltà, ma bene, sotto i miei occhi divertiti e contenti di trovare tanto aiuto locale.

Mi sono reso conto della folla dei turisti che avevano invaso la città solo tornando verso la stazione la domenica sera, ma per il resto del tempo non mi sono accorto quasi di questo problema. E ho approfittato di due belle giornate in laguna.

ImageGirando per le viuzze nei quartieri ai lati del percorso tra la stazione e S. Marco si trovano angoli tranquilli e inaspettati. Certo ho verificato come sia difficile orientarsi e in due giorni devo aver percorso una varietà infinita di strade per arrivare più o meno negli stessi posti. Le indicazioni che si ottengono dai veneziani sono spesso di seguire dritto dopo aver superato "il primo ponte, il secondo ponte...", ma non so se esista una calle dritta per più di pochi metri e ci si ritrova davanti a bivi che lasciano perplessi.

Sabato, con un tempo magnifico che via via si rischiarava e belle nuvole che se ne andavano per lasciar libero un cielo limpido e luminoso, speciale, sono stato a S. Lazzaro degli Armeni per la visita al monastero. Il ritorno è stato un godimento per gli occhi, tutta la bellezza di Venezia è uscita inaspettatamente in una luce viva e un'aria tersa che lasciava addirittura vedere all'estremo orizzone dietro la laguna le alte vette rocciose delle Alpi.

Perché il titolo sulla braciola? E' un dubbio che mi è venuto e ho risolto. Derivando da brace, si scrive con una c sola; al contrario di bracciolo, che deriva da braccio!<