Rifugio Rosalba

Saliamo al rifugio Rosalba con un bel gruppo di amici. Nella discesa il protagonista è lo scarpone di Marcella che si apre in due e deve essere legato con un elastico per permetterle di camminare fino alla base.

Pasqua a Pagliari

Mario ha invitato un gruppetto nella bella baita di Pagliari, in mezzo a una neve che sta ancora scendendo mentre saliamo il sentiero che parte dagli ultimi parcheggi sulla curva. Ma il giorno dopo è un sole senza nuvole che ci accompagna nella nostra salita per il bosco fino alle baite, ora abbandonate in una conca di neve, dove ci fermiamo per mangiare al sacco.

Rifugio Laeng

ImageLa meta era il rifugio Laeng, ma era solo simbolica perché in questo periodo è chiuso. Salendo dal sentiero completamente coperto di neve, però, ci siamo trovati fuorviati e abbiamo capito solo dopo che il tetto che vedevamo sotto di noi era quello del rifugio che avevamo orami superato in altitudine. Quindi abbiamo superato un bel dislivello oltre i 700 m che avevamo previsto. Abbiamo costeggiato due valanghe che non davano una sensazione molto rassicurante sulla sicurezza del posto, ma il paesaggio e la vista sul Pizzo Camino erano fantastici.

Montecampione

ImageDoveva essere una gita con ciaspole sulla neve per sentirci in forma, ma siamo arrivati a una baita a poca distanza dalla partenza e qui ci siamo accomodati al caldo e abbiamo fatto una merenda a metà mattina. Faceva troppo freddo e c'era un vento che sollevava la neve!

Rifugio Gherardi

ImageNon so quante volte sono già stato a questo rifugio, ma sinceramente questa volta ha una grande novità. E' venuta anche Aileen e sono stato davvero sorpreso per la sua decisione di unirsi a noi e per la sua costanza per arrivare fino in cima, nonostante lo sforzo a cui non è abituata e forse soprattutto il freddo.

Cosicché al rifugio abbiamo mangiato un riso orientale portato da casa, che si sposava tutto sommato bene con l'ambiente alpino circostante.

Scorpionata

ImageTutti i festeggiati di novembre, e siamo tanti, abbiamo deciso di proporre una gita al rifugio Parafulmini per ritrovarci e celebrare i nostri compleanni. L'abbiamo chiamata Scorpionata ed è stato un bel ritrovo non privo di un lato sportivo, ma anche completato dal pranzo in rifugio, tanto per cambiare dai soliti pranzi al sacco che caratterizzano le nostre fatiche di montagna.

Settimana andalusa

ImagePer il mio compleanno mi sono regalato una settimanuccia tra Granada e Siviglia. Da non credere la coincidenza che mi ha portato ad imbattermi in Tareq a Siviglia e ci siamo intrattenuti parlando un bel po' sopra un caffè ricordando la Siria e i suoi personaggi.

Berbenno d'autunno

Prima che iniziasse una settimana uggiosa siamo stati a trovare Paolo a Berbenno per trovare i colori di un autunno meraviglioso e di un sole ancora tiepido.

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Certosa di Pavia

Lo so, c'era scritto di non fare foto, ma io non ho potuto resistere. Dopo tutto, che problema c'è? Non ho usato il lampo, non ho disturbato nessuno e ho un bel ricordo di questo monumento che non si avvicina nemmeno alla bellezza dell'originale, ma che risveglia le emozioni.

Di emozioni ne abbiamo certamente vissute anche ben oltre quelle suscitate dalla bellezza della Certosa. Infatti ripartendo dal parcheggio l'auto segnava la riserva di benzina, ma non avevo notato da quando. Sulla strada di Pavia stavo svoltando in un distributore sulla sinistra, quando il motore non ha più risposto e si è accesa anche la spia della batteria. Bruttissimo segno, ho pensato.

Anche Adriano ha tratto conclusioni piuttosto nere, soprattutto dopo la vicenda capitata alla sua fidanzata, rimasta in autostrada con l'auto in panne e in mano ai pescecani che sono i servizi di soccorso.

Abbiamo spinto l'auto solo attraverso le corsie e ci siamo riforniti di benzina. Come se niente fosse stato, è ripartita d'incanto. Che fortuna!!!

Non potevamo non concludere la giornata con una cioccolata in centro...

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Savogno

Lo stupendo paesino di Savogno, in Val Chiavenna, si raggiunge solo da una scala in pietra, anch'essa un capolavoro dei tempi passati che sale dal fondo valle. Si arriva all'altezza di quasi 1000 m e da questo balcone affacciato sulle vette già innevate, ma inondato di sole, si ammira non solo un paesaggio incantevole, ma si vede un centro abitato del passato che fa innamorare.

Ci siamo arrivati salendo dal sentiero che attraversa la cascata dell'Acqua Fraggia e scendendo dalla bella mulattiera che è un interminabile sequenza di gradini da affaticare le gambe e farle quasi tremare dopo tanto movimento ripetitivo.