Risalendo il Kali Gandaki

Image27 ottobre - Al risveglio mi beo ancora della vista sull'imponente Daulagiri. Colazione abbondante, e poi in marcia verso Ghasa. Il percorso ci porta gradualmente a quota 2000 m con attraversamento su svariati ponti arditi, uno dei quali molto traballate, un altro altissimo e costruito di tronchi di legno dall'aspetto poco rassicurante, almeno 30 m sopra un orrido. Roba da fermarsi per una lunga pausa di riflessione.

Le viste sul fiume sono bellissime. Arriviamo a Ghasa nel primo pomeriggio e cerchiamo una locanda. Troviamo il Kali Gandaki, dove siamo gli unici ospiti. Ci sono prese di luce dappertutto ma non le lampadine, né l'elettricità.

Dopo la doccia e il quotidiano bucato mi rilasso lungo la strada lastricata con viste sulle montagne verdi e ripide. Il sole se ne va presto perché siamo sul fondo di una stretta valle. Si sente l'aria fresca, così entriamo nel salone a leggere. Alle 18.30 mangiamo e alle 20 siamo già a letto!

Il menù mostrava una decina di momo, specie di ravioli tibetani cotti al vapore con altrettanti svariati ripieni. Ne abbiamo ordinati di due tipi diversi, ma confrontandoli abbiamo scoperto l'inganno: erano identici!

Bhim, brillo dopo aver bevuto non so che, ci ha mostrato stasera alla luce della lanterna a cherosene il suo libro di inglese, che pare abbia la lontana intenzione di iniziare a studiare. 

28 ottobre - Ci affrettiamo con i preparativi perché vogliamo metterci in cammino sul presto per affrontare al meglio le tante ore di marcia. Passiamo da Kalopani e Tukchhe. Il paesaggio cambia molto e da subtropicale che era, diventa alpino. Subentrano conifere al posto dei rododendri e del sottobosco piuttosto fitto di felci. Ci sono bellissime viste sul Daulagiri e Nilgiri. Il letto del fiume che seguiamo si fa amplissimo e ghiaioso e piatto e su entrambi i lati della valle si innalzano vette vertiginose innevate.

La camminata è impressionante, bellissima. Ci fermiamo per uno spuntino a Koketani e per la merenda (torta di mele e succo di mele) a Tukuche. Qui la locandiera si stupisce e divertita ridacchia quando, dopo esserci presentati per comodità o per scherzo come marito e moglie, vogliamo pagare il conto separato. Non lo concepisce!

ImageDecidiamo di continuare fino a Marpha. Il paesaggio si fa lunare, poche piante, massicci color mattone, arbusti di conifere. Arriviamo a Marpha stanchi. Il villaggio è caratteristico con molte coltivazioni e siamo a 2600 m! Stiamo a dormire al Daulagiri.